venerdì 19 ottobre 2007

In Rete - Le statistiche e la scelta delle keywords

Ieri, statistiche alla mano, un attento lettore romano ha cercato su google la bellissima keyword "soldi in rete" ed è capitato qui. Dico attento perché mi risulta che abbia letto ben 6 pagine e sia stato attratto dal sito per un tempo pari a 23 minuti e 52 secondi (probabilmente per 23 dei quali si è allontanato per rispondere al telefono lasciando il browser aperto).
Interessatissimo alla cosa ho riprodotto la ricerca cercando subito tra i primi risultati. Niente. Poi tra i primi cento, neanche. Allora, e a botte di cento, arrivo alla quarta pagina. Disperso tra i risultati, a metà pagina, trovo citata la home. Posizione 350.

Soldi in rete: come utilizzare le statistiche per orientarsi nella scelta delle keywords.
Un blog si sviluppa nel tempo, giorno dopo giorno. Ogni tanto capita di inserire dei termini che si compongono casualmente e altrettanto casualmente portano ad una insignificante presenza nei risultati di ricerca dei motori (come questa posizione 350). Il fatto che venga cliccata da qualcuno insospettisce non poco. Può essere un caso, oppure... oppure non è un caso e:

  1. per quella keyword 349 risultati portavano a contenuti ritenuti insoddisfacenti (perciò non dovrebbe essere difficile superarli)
  2. chi cercava era molto convinto che quella era la keyword giusta, che quella doveva per forza rispondere alla sua richiesta, che quella non era possibile che nessuno ci avesse scritto qualche cosa di interessante sopra*. Altrimenti l'avrebbe cambiata.
  3. il blog ha una naturale predisposizione per quella ricerca. Al momento i motori lo piazzano in basso, ma con qualche aggiustata non dovrebbe essere difficile salire in vetta.
  4. la keyword potrebbe portare un certo numero di accessi (qualche riscontro in più rinforzerebbe questa convinzione).
  5. forse la ricerca contiene dei termini interessanti (in questo caso "in rete" sta per il più internazionale online)
Anche se a volte ci si può pensare prima, non sempre è possibile prevedere quali siano le keywords più performanti e più facili da scalare. Perciò occhio alle statistiche!

* come scrivo di fino io!
PS: questo post vorrebbe prendere due piccioni con una fava: oltre a spiegare la faccenda è pensato per avere qualche riscontro in più sulla ricerca di cui si è parlato (questo sperando si posizioni più in alto del risultato precedente).

mercoledì 17 ottobre 2007

Ottimizzare Wordpress

Dopo la mia richiesta, mirkox90 ha subito modificato gli URL del suo blog sulla tecnologia: TechLink. Adesso si presentano come nell'immagine. Non ho altre osservazioni da fare sul suo blog, del resto utilizza wordpress, un ottima scelta.

Come ottimizzare wordpress
Un blog strutturato bene è essenziale per fare in modo che le informazioni siano rintracciabili dagli utenti. E' anche indispensabile per essere visibili in rete: agevolare i motori di ricerca è molto importante. Ci sono molte guide per ottimizzare siti e blog. Alcune sono decisamente vecchie e inutili, altre più recenti e aggiornate. Alcune di queste ultime sono ben fatte e anche liberamente consultabili online. Se non vuoi perdere troppo tempo ma vuoi sapere molto di quello che è necessario per iniziare bene, ti consiglio la lettura di questa ottima mini-guida: Guida completa per ottimizzare Wordpress che fornisce anche qualche suggerimento sulla scrittura degli articoli.

lunedì 15 ottobre 2007

TechLink - url rewriting

Ringrazio mirkox90 per aver commentato questo post. Se google analytics non mente, mirkox90 mi ha scoperto mentre stava leggendo guadagnareconunblog. Ho visitato con molto interesse il suo blog: TechLink, hostato su altervista. L'argomento del blog (Web e Tecnologia) è adatto ad unire la passione con il guadagno (a differenza dei blog personali, ne parlo qui).
Al momento ci sono solo 3 post; il blog non è presente sul principale motore di ricerca: google.

Perchè non lo linko
Una cosa mi ha trattenuto dal linkare il suo blog: gli URL. Nonostante fosse mia intenzione, prima di farlo vorrei suggerire una modifica al blog (se possibile): cambiare gli url (url rewriting) in modo che non appaiano più come nell'immagine (in particolare la parte relativa ai parametri, cioè la parte evidenziata: /?p=18). I motivi sono molti, il principale è il posizionamento sui motori di ricerca. Ultimamente i motori sono meno sensibili a queste cose, tuttavia sembra che le pagine con parametri siano ancora svantaggiate rispetto a quelle senza.

Perché è importante fare subito questa modifica
I link sono alla base della comunicazione web. Mentre altre modifiche non sono eccessivamente critiche (ad esempio cambiare i titoli, modificare i contenuti o la struttura di una pagina) la modifica degli URL comporta sempre qualche difficoltà, a volte molte difficoltà. Per questo (lo cito come segnale dell'importanza della stabilità dei link) un giorno qualcuno ha inventato i permalink: una sorta di impegno a non cambiare i link.
E' meglio fare questo tipo di modifica subito, prima che i motori indicizzino le pagine e prima che qualcuno faccia qualche link.

Come fare
Con wordpress è molto facile impostare l'url rewriting anche se non viene fatto di default durante l'installazione perchè spesso bisogna settare qualcosa sul server. La community di wordpress ritiene giustamente prioritaria la funzionalità, perciò all'inizio lascia gli URL parametrici. Non ho esperienze dirette con altervista ma ho fatto una veloce ricerca e sembra si possa fare attivandolo dal pannello di controllo, vedere qui.

PS-1: @mirkox90: appena fai la modifica (o appena mi confermi che lascerai gli URL inalterati) ti linko.
PS-2: grazie al forum di Giorgio Taverniti per tutte le informazioni che quotidianamente mette a disposizione.

Monetizzare un blog personale?

E' opinione comune, e anche la mia, che un blog personale non debba essere monetizzato. Ci sono vari motivi che sconsigliano di operare in tal senso, li divido in due gruppi: motivi di opportunità e motivi di efficacia.
Sarò brevissimo sui motivi di opportunità: per qualche motivo (che al momento mi sfugge) un diario personale con banner o annunci cozza con l'estetica e con le sensazioni del visitatore (che spesso è un amico o conoscente, magari conosciuto in rete).
Sarò breve anche sui motivi di efficacia: il rendimento è molto basso. Molte visite sono dovute a visitatori abituali (poco interessati agli annunci pubblicati) e gli argomenti trattati difficilmente sono adatti ad essere associati a pubblicità.
Come conclusione non mi sembra una buona idea quella di mettere banner o annunci sul proprio blog personale.

Un ottima alternativa:
Si potrebbe invece pensare all'apertura di un altro spazio più adatto, magari un blog dedicato ad una specifica passione (fotografia, sport) dove l'aggiunta di annunci possa risultare più naturale ed efficace. In seguito nulla vieta di pubblicare ogni tanto, sul blog personale, qualche post legato alla nostra passione, con riferimenti all'altro blog. Le due attività risulterebbero così nettamente separate, non ci sarebbero troppe interferenze, sarebbe possibile ottimizzare il secondo blog senza interferire su quello personale.

Credits foto: Finishing up the diary di ishane

domenica 14 ottobre 2007

Visite in crescita: il dato del 14 ottobre

I visitatori unici di oggi 14 ottobre sono stati 12 e le provenienze sono rappresentate nella cartina (la dimensione dei cerchi è proporzionale al numero di visite).
Con i pochi dati storici a disposizione non posso dire se la crescita delle visite al blog segua un andamento esponenziale o qualche altra legge matematica. Si può però notare il netto aumento rispetto al primo periodo:
  • dall'1 al 6 ottobre: 0 visite
  • 7 ottobre: 1 visita (la prima)
  • 8 ottobre: 2 visite
  • ...
  • 14 ottobre: 12 visite
PS: ho letto che anche "guadagnareconunblog" parla, nel suo ultimo post, della questione accessi al blog, anche in questo caso si tratta di un blog ai primi passi con stesso argomento: il guadagno online.

Passare subito all'azione

Prima di scrivere l'ultimo post stavo rapidamente leggendo questo di John Chow. In sintesi John dice che molti editori web e molti blogger non fanno soldi online semplicemente perché non seguono, non verificano e non portano a compimento i loro obiettivi. Prima vogliono fare le cose e ottenere i risultati ma poi non vogliono fare nessun lavoro. Porta come esempio i corsi motivazionali: all'inizio chi li segue è pieno di entusiasmo, dopo una settimana torna alla solita vita di prima.
Come riassume James nei commenti, per avere successo in un campo bisogna:
- avere un obiettivo
- fare un piano
- seguire il piano, valutare periodicamente i risultati, correggere gli errori e migliorare
bisogna applicare il PDCA o ciclo di Deming insomma.

Se prima di leggerlo pensavo di fare qualche modifica (ero fermo alla fase check), dopo averlo letto sono passato subito all'azione. Niente da dire, John è molto motivante.

Frequenza dei post

In questo momento sto pensando, ma guarda un po', alle visite al blog. Per un normale blogger questo dovrebbe essere l'ultimo dei problemi (spesso non è così) ma per un blog che parla di soldi e che si prefigge cospique entrate monetarie è diverso: questo è il principale problema.
E' vero che pazientando le visite cresceranno da sole, nel tempo. Però voglio provare ad accelerare il fenomeno. In questo momento non mi accontento di quella che sarà la crescita normale. Potrei scrivere cose fantastiche (e anche tu potresti scriverle sul tuo blog) ma non servirebbe a niente se nessuno avesse la possibilità di leggerle.
Agirò sulla frequenza di pubblicazione. Pubblicare con maggiorre frequenza permetterà una migliore presenza sui motori di ricerca dato che alla fine ci saranno più pagine da trattare. Se in generale la quantità di materiale pubblicato non è indice di qualità, è anche certo che pubblicare poco non è quasi mai una cosa buona. Una frequenza di pubblicazione più elevata darà anche più materiale ai lettori. Cercherò naturalmente di mantenere elevata la qualità, eventualmente punterò a scrivere post più brevi, più sintetici.

sabato 13 ottobre 2007

L'importanza delle visite

Questo è il terzo post sull'argomento e forse ti stai chiedendo perché ne parlo così tanto e soprattutto perché nei due precedenti ci ho tenuto tanto ad esternare il numero di visite di questo blog, considerato anche che al momento i risultati in tal senso sono scarsi e forse sarebbe più elegante soprassedere (a proposito, il numero dei visitatori unici totali dall'apertura del blog ad oggi sale a 6; per curiosità, nell'immagine c'è il grafico di google analytics riportante tutte le visite al blog, comprese molte mie). Il fatto è che, come ho già segnalato, le visite sono uno dei parametri più significativi per monetizzare nel web. Probabilmente il più importante. E' infatti sempre possibile trasformare una pagina con alto traffico in denaro e questo indipendentemente da tutti gli altri fattori. Il traffico non è l'unica cosa da considerare, conta molto anche il rendimento della trasformazione, ma certamente è fondamentale.
Data l'importanza del tema non posso perciò limitarmi a scrivere un post dal titolo "dieci modi per aumentare le visite del mio blog" e risolvere così la questione. Ho scelto di percorrere una via molto più difficile: la via dell'esempio personale. Un percorso arduo ma credo più utile per capire.
Un grazie particolare, perciò, alla persona che inconsapevolmente mi aiuterà in questo duro compito esemplificativo. Mi spiego meglio: io ho cercato di scrivere delle cose interessanti, questa persona mi ha letto, ha lasciato un commento e mi ha anche citato in un post. Poteva finire qui, ma anche il suo blog offriva spunti interessanti ed era inoltre scritto in modo speciale. Perciò non ho avuto difficoltà, anzi è stato un piacere citare a mia volta un suo articolo. Di nuovo, poteva finire qui, invece qualcuno esagera :) e mi mette anche nella sidebar del suo blog. Penso che ci siamo capiti senza andare oltre: scrivere con passione cose interessanti può avere degli inaspettati effetti collaterali come questi.
PS: ovviamente le citazioni tra blog a tema, i link, la presenza nel blogroll, sono tutte cose essenziali per aumentare e per consolidare la presenza web: dimostrano l'apprezzamento dei visitatori, esprimono la considerazione degli altri blogger e portano ad un buon trattamento da parte dei motori di ricerca. Tutto questo, alla lunga, porterà le visite di cui si segnalava l'importanza in questo post.

giovedì 11 ottobre 2007

Tante visite al blog

Come promesso, il primo visitatore del blog viene citato in questo post: la prima visita è del 7 ottobre, provenienza Stati Uniti (California - West Hollywood). Se sulla prima visita non ho altro da dire, posso recuperare con la seconda: proviene da un "collega" :). E' italiano, in questo momento all'estero, possiede un blog che insegna a guadagnare ed è passato di qui l'8 ottobre. Mi chiede anche lumi sul mio ultimo post (devo ammettere che era piuttosto sibillino) comunque ci tengo a rassicurare tutti i miei tre lettori: non mi trasferisco, continuerò a postare su entrambe le piattaforme. Terzo ed ultimo visitatore, sempre l'8 ottobre, dall'Italia (Verona), proveniente da motore di ricerca (Google).

PS: il titolo di questo post forse è un po' troppo in stile marketing. Il nome di questo blog è invece più coerente e meno forzato (consiglio 8), contiene la sola keyword monetaria (non ho voluto esagerare).

lunedì 8 ottobre 2007

Ampliare il raggio d'azione

A pochi giorni dal primo post, subito dopo aver scritto questo, sono entrato in un breve momento riflessivo. Dovuto alla percezione di qualcosa che mancava. Quando mi capitano queste cose mi fermo e:
- analizzo quello che sto facendo
- considero le cose buone e quelle meno buone
- cerco di capire quello che funziona per migliorarlo
- cerco di capire quello che non funziona per cambiarlo
- cerco nuove strade compatibili con quanto fatto e con i miei obiettivi
- visualizo la nuova strada
- inizio a percorrerla

e così alla fine ho pensato che era il caso di ampliare il raggio d'azione: vedere le cose con maggiore prospettiva. Non ho considerato di farlo qui, ho utilizzato un'altra piattaforma, più adatta. Ho scelto un nome, la via, semplice e credo efficace.

domenica 7 ottobre 2007

Fare soldi online - I motivi per iniziare

Fare soldi online - I motivi per iniziare

Non c'è niente da perdere. Quale altra attività potresti iniziare senza nessun investimento iniziale? Nessuna. Per cominciare è sufficiente un computer e una connessione internet. A dirla tutta servono anche del tempo, molto impegno e notevoli capacità. Però non ci sono penali da pagare nel caso il successo sperato non arrivasse. Non ci sono neppure tempi da rispettare. E' come un gioco nel quale non si può perdere. Al più pareggiare. Anzi, anche se non ci guadagni niente, comunque vada ci sarà stato un arricchimento personale perciò a ben vedere è come un gioco nel quale si vince sempre.

E' divertente. E' possibile rendere il tutto molto divertente. Ti piace ad esempio la tecnologia? Puoi aprire uno spazio internet di approfondimento o news su questo argomento. Divertimento e profitto possono convivere tranquillamente. E' anzi consigliabile fare in modo che il divertimento e la passione siano il motore di ogni attività: il profitto dovrebbe essere la conseguenza del lavoro in un campo nel quale una persona è portata. Online è molto più facile fare in modo che questo avvenga.

Può rivoluzionare le tue entrate. Fare soldi online non è per tutti, ma se sei una persona dotata di buone abilità allora internet può fare al caso tuo. La strada è difficile, non è facile come alcuni sostengono, bisogna provare e riprovare, ma alla fine i risultati possono ampiamente ripagare tutti gli sforzi iniziali. Intuizione, adattamento, dedizione sono alcune delle doti che è meglio possedere se si vuole iniziare. Del resto si tratta di intraprendere una nuova via. Meglio essere attrezzati. Se però sei certo di possedere queste e magari altre doti, allora non è il caso di esitare. Parti subito, guadagnerai prima.

giovedì 4 ottobre 2007

Il primo punto della situazione

Potrebbe sembrare prematuro, dopo solamente tre post pubblicati e ad altrettanti giorni dalla nascita di questo blog/progetto, ma ritengo sia utile fare il primo punto della situazione. Innanzitutto fare il punto mi aiuta a chiarire che questo blog non è un puro esperimento. Vuole dimostrare in tempo reale le cose che afferma e penso che il miglior modo per per farlo sia di applicare sul blog stesso quanto viene affermato ed osservare i risultati. Altro punto è la questione investimenti: l'investimento iniziale nel progetto è volutamente nullo, il blog è ospitato da una piattaforma gratuita. Partire senza investimento monetario è limitativo ma quello che si vuole dimostrare è che la priorità del progetto sta nel mantenere la crescita di cui ho parlato nel precedente post, l'investimento iniziale è una cosa secondaria, può aiutare a velocizzare i tempi e anticipare i risultati ma non determina in maniera significativa il risultato finale. L'obiettivo finale credo si capisca dal titolo del blog.

Visite al blog - uno dei parametri più significativi per monetizzare nel web è il numero delle visite: si possono considerare gli accessi o le pagine viste. Ad oggi le visite al blog sono state pari a zero. Non c'è molto da stupirsi dato che non c'è stata nessuna forma di promozione.

Motori di ricerca - oltre che tramite promozione, è noto che le visite giungono anche dai motori di ricerca, pertanto è importante essere presenti, ma per questo ci vuole del tempo. Oggi però ho controllato il principale motore di ricerca, google, e ho visto che il blog è listato:

potrebbe sembrare strano dato che di solito serve qualche link esterno ma evidentemente oggi come oggi sono sufficienti le segnalazioni che partono in automatico quando sui pubblica un post, i cosiddetti ping.

Conclusioni - tutto procede come previsto: tenacia dev'essere la parola d'ordine. Poi per partire in media con quanto affermato nel sopracitato precedente post, la prima settimana mi accontento di una visita. E' vero che si parlava di cent, ma per il momento il blog non contiene pubblicità, pertanto converto il cent con una visita. La prima settimana non è ancora finita.

PS: il primo visitatore verrà citato in un post. Potresti essere tu!

mercoledì 3 ottobre 2007

Il web - Soldi a palate


Ma è così facile fare soldi a palate sul web? Contrariamente a quanto promettono alcuni, decisamente no. Almeno non nei termini che vengono proposti da alcuni corsi speciali, del tipo:
- segui il nostro metodo e in 30 giorni
- senza conoscenze di php, script, blog, internet
- senza conoscere nulla di economia e marketing
- senza saper scrivere una riga decente nella tua lingua madre
- senza investimento (ma dacci subito 200 €)
- con solo mezz'ora al giorno
- realizzerai 1000 euro al mese e raggiungerai l'indipendenza economica

seee, come no! Io invece affermo che una persona, partendo da zero (come presenza web), con conoscenze tecniche ed economiche, capacità di marketing, ottime abilità di scrittura e nel design, impegno full time, in un mese probabilmente non si ripaga neanche il server del suo spazio web (oppure se opta per un hosting gratuito - come questo - andrà in pari).
E allora, che fare? Dov'è il businnes? La risposta, molto semplicemente, è che perseguire "la via dei soldi" su internet richiede un tantinello di sacrificio, ecco tutto. E poi notevoli capacità, ecco il trucco. A già, dimenticavo, molta costanza e dedizione. "Tutto qui?" mi dirai, caro lettore. Non è tutto, apprezzo la tua ironia ma non è tutto. Ci vogliono anche tutta un'altra serie di abilità, ma non è il caso di elencarle adesso, diamo tempo a questo blog di evolvere. Per adesso badiamo al sodo divulgando un paio di indispensabili segreti:

Il principale segreto - incredibile quanto sia semplice e allo stesso tempo indispensabile per capire il meccanismo - il segreto è che l'attività online è molto simile ad una normale attività imprenditoriale piuttosto che ad una attività come dipendente a reddito fisso. Per capirlo prendiamo un imprenditore classico, di quelli che si fanno da soli. Parte da zero o quasi e inizia un lungo percorso. All'inizio tanto lavoro poco ripagato. Molta gavetta. Poi inizia qualche piccolo rientro economico. Se a questo punto l'imprenditore tira le somme per decidere che cosa fare e nel farlo considera tutto il suo impegno e quello che ha ricavato, l'unica deduzione che può ricavare è che ha lavorato molto per niente, ha lavorato gratis o quasi. Solo se crede nel suo progetto, può decidere di proseguire, altrimenti abbandonerà presto. Solo chi continua dopo questa prima fase può ottenere quanto cercava. L'approccio giusto è perciò quello di avere un buon progetto e mettersi al lavoro con spirito imprenditoriale, i conti si faranno molto tempo dopo.

Il secondo segreto: la crescita è esponenziale. Per chi è abituato al reddito fisso questa è un'assoluta novità. In questo caso lo stipendio non cresce esponenzialmente, cresce linearmente. Almeno in teoria. Nella realtà lo stipendio è molto simile ad una costante priva di qualsiasi dinamica. Rassicurante forse, ma poco motivante. Il vantaggio iniziale rispetto a qualsiasi crescita esponenziale è però incredibile, capace di selezionare chiunque non creda fermamente che ci sarà un istante nel quale la crescita esponenziale raggiungerà il valore di quella costante, indipendentemente da quanto quest'ultima possa valere. Da quell'istante in poi non ci sarà più storia. La crescita esponenziale è così interessante che vale da sola l'esperienza di fare qualcosa nel web. Chi ha già fatto qualcosa nel web, come aprire un blog, dovrebbe conoscerla: per un bel pezzo nessun visitatore, poi un paio, poi quattro-cinque al giorno, poi dieci, poi venti, cinquanta, cento...

La famosa storia dell'origine del gioco degli scacchi spiega bene il potenziale della crescita esponenziale: "Un giorno venne al palazzo un brahmino, Lahur Sessa, che, per rallegrare il re, gli insegnò un gioco che aveva inventato: il gioco degli scacchi. Il re si appassionò a questo gioco e, a forza di giocare, capì che non esisteva un modo di vincere quella battaglia senza sacrificare un pezzo, suo figlio. Allora il re fu finalmente felice e chiese a Lahur Sessa quale voleva che fosse la sua ricompensa: ricchezze, un palazzo, una provincia o qualunque altra cosa. Il monaco rifiutò, ma il re insistette per giorni, finché alla fine Lahur Sessa, guardando la scacchiera, gli disse: «Tu mi darai un chicco di grano per la prima casella, due per la seconda, quattro per la terza, otto per la quarta e così via». Il re rise di questa richiesta, dicendogli che poteva avere qualunque cosa e invece si accontentava di pochi chicchi di grano. Il giorno dopo i matematici di corte andarono dal re e gli dissero che per adempiere alla richiesta del monaco non sarebbero bastati i raccolti di tutto il regno per ottocento anni. Lahur Sessa aveva voluto in questo modo insegnare al re che una richiesta apparentemente modesta poteva nascondere un costo enorme. In effetti, aveva chiesto 9223 quadrilioni, 372 trilioni, 036 miliardi, 854 milioni, 775 mila 808 chicchi di grano (2 alla 63 considerando 2 elevato a 0 della prima casella). Comunque, una volta che il re lo ebbe capito, il brahmino ritirò la sua richiesta e divenne il governatore di una delle province del regno. (fonte: wikipedia)

La crescita nel web. Facciamo una piccola trasformazione e applichiamo la bellissima storia degli scacchi al web: che cosa ne diresti se qualcuno ti promettesse un lavoro piuttosto impegnativo nel quale il guadagno della prima settimana è pari ad un centesimo di euro? Aspetta, prima di rispondere rifiutando in malo modo devi sapere che la seconda settimana riceveresti un aumento e incasseresti ben due centesimi di euro! Non è fantastico? E la terza il doppio: 4 cent. Tanto per finire il mese, alla quarta settimana riceveresti ben 8 cent! Per un totale, il primo mese, di: 1+2+4+8= 15 centesimi di euro. Come rifiutare un lavoro che genera simili entrate? Il bello arriverebbe il secondo mese (per semplicità ipotizzo mesi di quattro settimane): 16+32+64+1,28= 2,40 euro. A questo punto ad un nostro amico che ci chiede come procede la nostra attività web, non potremo che rispondere "magnificamente, questo mese ho ricavato ben 2,40 euro, in netta crescita rispetto al mese precedente." Sicuramente questo amico penserebbe alla follia dell'operazione (e alla nostra personale) dato che la sua esperienza è nel suo solido stipendio che si aggira sui 1600 euro netti. Ma noi, contro ogni buonsenso, crediamo nella nostra attività e lavoriamo sodo un altro mese intero: 2,56+5,12+10,24+20,48=38.4 sudatissimi euro. A questo punto che facciamo, diamo forfait? Se sei arrivato a questo punto e nonostante queste misere entrate vuoi continuare il lavoro, prova a proseguire da solo il calcolo per un altro paio di mesi, poi mi racconterai com'è andata.

martedì 2 ottobre 2007

Chi è John Chow


Chi è John Chow? Ce lo spiega molto bene lui stesso nel suo ultimo post: "One Full Year of Monetized Blogging":

"Nel settembre del 2006 decisi di tentare un piccolo esperimento per vedere se fosse possibile fare soldi bloggando. Prima di quella data, John Chow dot Com aveva prodotto zero. Il blog era un posto dove scrivevo per divertimento. A parte questo, uno degli argomenti che mi divertiva trattare era come fare soldi online, così mi sembrò sensato prendere spunto da questo argomento per monetizzare il blog e farci un caso studio. John Chow chiuse settembre 2006 con 352.94$ di guadagno e fatti tutti con Google AdSense. E' fantastico che cosa sia potuto succedere in un solo anno: a settembre 2007 il guadagno è stato di 20,512.17$!

Non male davvero. Questa crescita paurosa è dovuta a molti fattori, alcuni sicuramente dovuti alle grande abilità di John nel marketing della sua immagine. Un marketing potentissimo. Ma il marketing non spiega tutto, anzi. John è una persona eclettica, capace di unire questa dote a una grande capacità di capire quelle che sono le variabili tecniche che contano. Adattamento è un'altra delle sue caratteristiche peculiari. Seguendo il suo blog si notano ribaltoni impensabili ma mai immotivati. Dettati spesso dal doversi adattare ad un blog che cambia i suoi riferimenti e che non può rimanere statico se vuole continuare a crescere. Senza paura di cambiare, recentemente ha radicalmente modificato la grafica del suo blog, una cosa che farebbero in pochi a cuor leggero, invece lui pianifica la faccenda in ogni dettaglio (ma solo se il dettaglio è importante) e stupisce tutti con un cambiamento drastico. Ci sarebbero molte cose da dire, molte le spiega in dettaglio lui stesso durante i suoi esperimenti. E allora lo vediamo mentre anticipa le modifiche che si appresta a fare, motivandole una per una in modo maniacale, e alla fine sembra esagerare pure, sul risultato che si aspetta. Invece stupisce se stesso, trovandosi a dover ammettere molto spesso, a posteriori, che quello che sembrava a lui stesso un azzardo, alla fine azzardo non era, anzi ha prodotto molto di più di quello che mai avrebbe sperato.

Due approfondimenti su questo personaggio da parte del mitico tagliaerbe: qui ci parla di John Chow e anche di due suoi colleghi: Darren Rowse (ProBlogger) e Jeremy Schoemaker (ShoeMoney). Qui ci suggerisce un notevole ebook gratuito di John.

lunedì 1 ottobre 2007

Come i top bloggers dispongono gli spazi pubblicitari sui loro blog - Percentuali e numeri


"Come i top bloggers dispongono gli spazi pubblicitari sui loro blog - Percentuali e numeri."
Questo è il titolo (tradotto) di un interessante articolo di Dennis Schipper che puoi trovare qui su Serverdome.org.
Si spazia dall'11.37% di pubblicità del blog di Copyblogger al 27.86% di John Chow.
Segnalo una frase posta nelle conclusioni dell'articolo: "Per molti bloggers vendere spazi pubblicitari era semplicemente un modo per pagarsi lo spazio web. Lentamente è divenuto un lavoro di marketing a tempo pieno." Molto vero, al momento specialmente per i bloggers d'oltreoceano.